Poco meno di duecento sculture per quattordici stazioni: la Via Crucis di Beniamino Simoni, in Valle Camonica, è un gioiello di fede e arte che lascia senza fiato chiunque vi si approcci. Le statue lignee in scala 1:1 permettono infatti un’immersione unica nelle tappe che portarono Cristo sul Golgota.
Il santuario che le conserva si trova a Cerveno: ecco ciò che c’è da sapere, come raggiungerlo e cosa ammirare di questa incantevole Via Crucis, unica al mondo.
Nel cuore della Valle Camonica, il Santuario della Via Crucis di Cerveno ospita una straordinaria rappresentazione della Passione di Cristo realizzata dallo scultore Beniamino Simoni. Questo luogo sacro, caratterizzato da un percorso con le classiche 14 stazioni, fu costruito nella seconda metà del XVIII secolo per volontà della comunità locale, desiderosa di avere un luogo di culto dedicato alla Passione di Cristo. La costruzione del santuario iniziò nel 1752 e proseguì fino al 1764, con Beniamino Simoni impegnato nella realizzazione delle stazioni della Via Crucis, che sono il fulcro del complesso.
Simoni, scultore originario di Niardo, creò un percorso devozionale composto da scene scolpite in legno a grandezza naturale, rappresentanti i momenti salienti del cammino di Cristo verso il Golgota. Queste sculture, impregnate di un realismo drammatico, hanno reso il santuario un punto di riferimento per l’arte sacra in Lombardia.
Le 14 stazioni della Via Crucis di Cerveno sono collocate all’interno del santuario e formano un percorso spirituale che guida il fedele attraverso la Passione di Cristo. Ogni stazione è costituita da gruppi scultorei che illustrano episodi chiave, dall’arresto nel Giardino del Getsemani fino alla deposizione nel sepolcro.
Le sculture di Simoni si distinguono per il loro realismo espressivo, con figure umane scolpite in legno di tiglio, dipinte con colori vividi che esaltano i dettagli delle espressioni e dei gesti. Beniamino Simoni, in particolare, era rinomato per la sua abilità nella lavorazione del legno e la sua capacità di infondere vita e movimento nelle sue sculture. Anche in questo caso riuscì a creare figure di grande espressività, caratterizzate da dettagli minuziosi e un forte senso di realismo. La policromia, applicata successivamente, aggiunge profondità e vivacità alle sculture: ogni scena è estremamente suggestiva.
Queste opere, dunque, non solo decorano il santuario, ma raccontano storie di fede e sacrificio: svolgono così l’importante e antico compito delle sculture e immagini religiose, che in passato erano ancora più preziose per comprendere le Sacre Scritture.
Per tutti questi motivi, il santuario della Via Crucis di Cerveno è un importante luogo di culto e meditazione. Ogni anno, soprattutto durante la Settimana Santa, numerosi fedeli lo visitano per percorrere le stazioni in preghiera e riflettere sulla Passione di Cristo. Questo percorso offre infatti un’opportunità unica per vivere un’esperienza spirituale intensa e riflessiva, seguendo i passi di Cristo e meditando sui sacrifici e le sofferenze che affrontò.
Nel corso degli anni, il santuario della Via Crucis di Cerveno ha subito diversi interventi di restauro per preservare la bellezza e l’integrità delle sculture. Grazie agli sforzi della comunità locale e degli esperti del settore, le 14 stazioni sono state mantenute in ottime condizioni. Il restauro ha riguardato sia la struttura lignea delle sculture che la policromia, con particolare attenzione alla conservazione dei dettagli originali. Questi interventi hanno garantito che la Via Crucis possa continuare a essere un importante punto di riferimento artistico e spirituale per le generazioni future.
Il santuario della Via Crucis di Cerveno è facilmente accessibile e rappresenta una meta ideale per una visita culturale e spirituale, soprattutto se ci si trova in Valle Camonica. Cerveno si trova a breve distanza da Breno, uno dei principali centri camuni, e può essere raggiunto comodamente in auto o con i mezzi pubblici.
Una volta giunti nel paese, il santuario è situato vicino a Piazza Roma. È raggiungibile a piedi dai principali parcheggi.
Crediti: Wikicommons